Argomento
Il breve ma intenso racconto de “La prima Luna” in poche righe ci trasporta in una dimensione originaria universale. Affrontare con competenza e delicatezza il tema del menarca, del primo ciclo è il cruccio di ogni generazione, di ogni madre, ma anche per me medico non è mai stato cosa semplice da affrontare. Si rischia di essere prosaici o estremamente tecnici e scientifici. “La prima Luna” è poeticamente connesso con la scientificità e, nel contempo, ricco di immagini eloquenti per chi è ancora in una dimensione di crescita evolutiva. Viviamo oggi un mondo irrispettoso nei confronti dell'infanzia e dei tempi di maturazione di bambini e adolescenti, dove tutto deve essere conosciuto e vissuto precocemente, possibilmente in maniera fluida, non distinta, aperta, non definita. In tutto questo “La prima Luna” si propone come un balsamo che tocca intimamente l'anima con immagini di verità arcaiche universali, comprensibili ad ogni latitudine, capaci di far sorgere nell'intimo femminile la gioia speranzosa per il compito speciale che la natura di genere le assegna. “La prima Luna” è pertanto un testo che consiglierei ad ogni genitore, per affrontare la pubertà dei propri figli con delicata intimità, e per avvicinare i ragazzi e le ragazze, alla grande responsabilità di una sessualità consapevole e reciprocamente rispettosa di aspetti fisici ma anche psichici e spirituali.
(dalla Prefazione di Valeria Vincenti, medico antroposofo, pediatra)
Quello che state per leggere è un racconto senza tempo che arriva direttamente nel profondo dell'anima attraverso simboli ed immagini archetipiche. E' un richiamo a ricollegarci alle forze della Natura dentro e fuori di noi per tornare a sentire che nel nostro piccolo microcosmo umano risuona la saggezza del grande macrocosmo divino! E' un racconto di donne che parla alle donne: alle donne ancora in bocciolo, alle donne già nel pieno della fioritura e alle donne già mature che sfioriscono lasciando intravedere il lucente frutto della loro lunga esperienza. Un monito a ritrovare un senso profondo nei fondamentali passaggi della vita spesso banalizzati oppure drammatizzati nelle nostre società ipermoderne che hanno perso il collegamento con il flusso della Natura. Un invito a celebrare con forza e semplicità la bellezza della Vita, a riconsegnare un senso alla Vita!
(dalla Introduzione di Sara Cantamessa, psicoterapeuta)
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