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La raccolta differenziata
DEL SOCIALE

economico, politico, culturale


La via d'uscita dal conflitto dimensionale verso una più attuale e serena sinergia sociale

di Andrea di Furia

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riaccolta differenziata del sociale

Argomento

Siamo una Società umana piena di sogni inattuati o spezzati, a cominciare dai principi della nostra Carta costituzionale. Ciò avviene perché ci si è sempre concentrati sulla “sostanza economica, politica, culturale dei problemi sociali”, mai sulla “forma del sistema sociale” che, di quei problemi, è la causa primaria. Struttura del sistema unidimensionale (una dimensione domina, le altre ubbidiscono) che possiamo cogliere paragonandola ad una discarica a cielo aperto di rifiuti indifferenziati. Non rifiuti urbani, ma rifiuti sociali: economici (diseguaglianze), politici (burocrazia) e culturali (razzismi) che mai smaltiti o riciclati si accatastano da millenni (ruolo della donna), da secoli (corruzione), da decenni (derivati tossici). Nei secoli abbiamo provato nel Medio-evo a raccoglierli nel bidone dell’indifferenziata Chiesa, poi durante il Risorgimento nel bidone dell’indifferenziata Stato e ora proviamo a raccoglierli nel bidone dell’indifferenziata Mercato. Realizzando sempre un sistema antisociale, mai al servizio dell’uomo. Ma come per i rifiuti urbani, la soluzione è “la raccolta differenziata” anche di quelli sociali. Con ciò ogni iniziativa culturale non è più inquinata da rigurgiti politici o economici, e così reciprocamente tutte le altre iniziative dimensionali. Ognuna ha il suo specifico ambiente in cui radicarsi sanamente e fecondamente fiorire. Solo una Società umana evoluta e sana che pratichi la raccolta differenziata del sociale tridimensionale “per funzione” può realizzare, nei fatti concreti, il dettato dell’Articolo 3 della nostra Carta costituzionale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Non solo. Può realizzare anche tutti gli altri articoli ancora inattuati per l’odio sociale indifferenziato che si muove sottotraccia, e che è prodotto tossico spontaneo del sistema unidimensionale attuale. E questo indipendentemente dalla dimensione sociale (Economia o Politica o Cultura) che, dominando le altre due, raccoglie indifferenziato tutto il sociale.


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1 Pretesto per leggerlo

"La critica al sistema sociale in cui viviamo adesso è sempre più forte perché ogni soluzione fin qui escogitata, per risolvere le varie problematiche sociali vecchie e nuove, al netto delle buone e delle cattive intenzioni ha sempre (comunque e ovunque sul Pianeta, non solo in Italia) fortemente deluso tutti. Concordo con Zygmunt Bauman, l’eminente Sociologo scomparso da poco, che in Paura liquida afferma essere rimasta la Sociologia al primo gradino della sua potenzialità espressiva: al gradino della conoscenza delle leggi e della critica sociale più esaustiva, ma purtroppo sterile. La ragione prima di questa incapacità, per quanto possa sembrare paradossale, sta nell’inadeguatezza dello strumento utilizzato dalla Sociologia per approcciare e comprendere il sistema sociale: il pensiero scientifico. La seconda ragione è la struttura unidimensionale del sistema sociale che pretende di far convivere tre dimensioni sociali “incompatibili per funzione” in un unico ambiente sociale per di più, di volta in volta, solo favorevole e fertile per la dimensione predominante: o a predominio culturale “solido” (Teocrazie orientali/Afghanistan moderno); o a predominio politico “liquido” (Russia); o a predominio economico “gassoso” (USA/UE). Capire come questa “fredda” strutturazione unidimensionale parassitaria (o solida o liquida o gassosa) del sistema - che non è più al servizio dell’uomo, ma lo asservisce a sé - deve cambiare in una struttura di sistema sociale “calda” e diversa perché fa la “raccolta differenziata dei rifiuti sociali” (economici, politici e culturali) in tre contenitori separati e resi autonomi (rispettivamente Mercato, Stato e Scuola), e come con ciò possiamo finalmente traghettare dall’attuale loro prevaricazione conflittuale, che insanguina il mondo, a un presente che vive della loro armonica e sinergica correlazione al servizio dell’uomo è il tema di un lavoro: reso in un linguaggio che si rivolge a tutti (studenti, genitori, maestri, professori, artisti, religiosi, politici, giudici, imprenditori, economisti). " Andrea di Furia


Autore:

Giornalista e scrittore, Andrea di Furia dal 1979 si è occupato della “Questione sociale” come divulgatore e opinionista. Dopo 40 anni di studi presenta in questo saggio divulgativo, e in un liguaggio accessibile a tutti, come sia possibile risanare l’attuale antisocialità del sistema, in sinergia con gli altri, quando si dispone dell’immagine-sintesi che lo fotografa nella sua concreta realtà e che orienta la nostra azione sociale responsabile.