Argomento
Angelo Antonio Fierro scopre in una mostra a Palazzo Re Enzo a Bologna una Cartografia delle iridi e inizia il suo viaggio di conoscenza da studente di medicina e per tutto il percorso professionale ultraquarantennale alla ricerca di dare un senso scientifico-artistico all’osservazione delle iridi. Incontra come maestri Luigi Costacurta, Emilio Ratti e Siegfried Rizzi e, grazie all’apporto delle conoscenze scientifico spirituali dell’Antroposofia, concepisce e sviluppa una nuova visione: l’Irisofia.
Per poter approdarvi fa un tirocinio nell’arte del colore con Fiorenza de Angelis, iniziata del colore, e in seguito elabora con Carla Borri il metodo Stella Maris in relazione all’arteterapia del colore con la tecnica dell’acquerello.
Il viaggio di ricerca dei segreti nascosti nell’arcobaleno iridale porta a galla il significato dei colori e delle forme incise nell’iride dei nostri occhi, autentici geroglifici dell’universo-uomo.
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1 Pretesto per leggerlo
"Mi accingo a presentare il frutto di esperienze di una ricerca che continua ad appassionarmi da più di quarant’anni, da quando scorsi in una mostra a Palazzo Re Enzo in Bologna una mappa topografica di una coppia di iridi con l’indicazione dell’attribuzione degli organi umani in alcuni specifici settori del circolo iridale.
Alla stupita osservazione di allora nacque il desiderio di saperne di più e di poter approfondire con insegnanti competenti le conoscenze scientifiche maturate fin allora.
È iniziato così un viaggio di ricerca che si protrae tuttora sulla base di tre domande, che hanno cercato di ampliare la visuale dal ‘microcosmo iride al ‘microcosmo uomo’ fino al ‘macrocosmo mondo’:
1) Che rapporto c’è fra l’iride e l’occhio?
2) E ancora: fra l’iride e l’uomo stesso?
3) E in senso molto esteso fra l’iride e il pianeta terrestre, fra l’iride e il cosmo?
Le tre domande fertilizzano i contenuti di questo testo grazie sia all’apporto delle conoscenze aggiornate della Scienza della Natura sia alle conoscenze eterne della Scienza dello Spirito.
Lo scoglio da superare, il grande mistero sotteso, consiste nell’accedere dal visibile all’invisibile e per questo occorre esercitarsi per conquistare con tanta fatica e impegno la capacità di leggere l’invisibile nel visibile, a iniziare da due soglie: la forma e il colore.
Anteprima
L’occhio è un geroglifico dell’eterico.
La semplice constatazione che tutto l’occhio è costituito per il 99% circa di acqua e la consapevolezza che l’acqua è l’elemento materico componente l’eterico ci indirizza verso l’immagine dell’occhio come una goccia d’acqua.
Nell’occhio è diluita in prima centesimale, quindi in un rapporto di 1/100, una miscela di soluti vari.
“In nessun altro modo è possibile educarsi meglio a scorgere qualcosa del corpo eterico di una persona, che prestando attenzione alla sua organizzazione oculare “: così suggerisce il Dottore, Rudolf Steiner, ai medici del primo corso di medicina tenuto nel 1920 a Dornach, in Svizzera.
Per sollevare il nostro sguardo alla visione spirituale dobbiamo rintracciare innanzitutto nelle forme circolari della pupilla e dell’iride il senso nascosto, il primo ‘geroglifico visibile’, la prima scrittura sacra da decodificare, incisa nell’occhio.
Il cerchio è la Grande Madre di tutti i poligoni regolari.
Tale funzione generativa richiama uno dei miti più antichi della tradizione egizia riguardanti l’Occhio, come racconterò più avanti e ora solo trascrivo come anticipazione enigmatica:
Sono l’Uno che si trasforma in Due
Sono il Due che si trasforma in Quattro
Sono il Quattro che si trasforma in Otto
E dopo ciò sono l’Uno
(Sarcofago di Petamon, Museo del Cairo N° 1160)
Il cerchio è il modulo base che gira in modo molteplice per formare una sfera, la forma ancestrale del vivente, l’espressione tipica della forza del Calore, che ha operato originalmente nell’evoluzione della Terra.
L’occhio è una monade, un’entità conchiusa in sé, è in fondo realmente un uomo intero in miniatura: una struttura tissutale che deriva da tutti e tre i foglietti embrionali.
E a proposito di embriogenesi, va ricordato che la primaria suddivisione dello zigote, la prima cellula frutto dell’incontro e della compenetrazione dell’ovocita e dello spermio prescelto, prosegue secondo la scansione 1-2-4-8. Le prime otto cellule sono totipotenti: in grado, cioè, di generare un identico intero essere umano.
Nei Misteri Heliopolitani, che avevano sede ad Heliopolis, ora rintracciabile alla periferia della capitale Il Cairo, veniva coltivata la conoscenza della Genesi del mondo terrestre.
L’Autore divino della Creazione è Atum-Ra che genera l’Ogdoade, cioè otto Esseri spirituali.
E insieme fanno l’Enneade, venerata ad Heliopolis.
Nove sono in tutto le principali linee germinali degli ovociti e degli spermi: rispettivamente 4 e 5.
Nove sono i fili della coda di ogni spermio, che al suo interno contiene due centrioli composti da nove o suoi multipli di tubicini, che direzionano l’intero processo di divisione cellulare.
Nove sono i mesi solari della durata di una gravidanza regolare." Angelo Fierro